venerdì 31 gennaio 2014

LA MAESTOSA OPERA DI UN GENIO A PICCOLE DOSI FATALI: DENNIS BERGKAMP

di Gian Maria Campedelli (per seguirci su Facebook clicca QUI)



"Il genio purtroppo non parla
per bocca sua

Il genio lascia qualche traccia di zampetta
come la lepre sulla neve"
(...)

dalla poesia "Il Genio" di Eugenio Montale, 1971.


Montale non poteva sapere, non poteva riferirsi a Dennis. Questo è certo. Sarebbero passati trentuno anni dalla pubblicazione a quella sera di marzo del 2002. Che penna e che sensibilità straordinaria, però, profonda fino a bucare il tempo e l'inafferrabile sagoma del futuro.

Ci sono momenti nella propria vita, pochi o molti non è importante stabilirlo, in cui il calcio cessa di essere quello che era stato fino a un minuto prima. Accade davanti alla meraviglia o all'angoscia degli istanti più intensi o, a volte,  di fronte alla visione di "qualche traccia di zampetta" lasciata da un genio per essere contemplata e conservata, lungo i mesi, gli anni, i decenni. Bastano pochi secondi e niente è uguale a prima.