lunedì 17 novembre 2014

LODE AGLI INVIOLATI: GLI EROI DI SAN MARINO

di Gian Maria Campedelli (per seguirci su Facebook clicca QUI)


Diventiamo uomini in un mondo che non rende mai giustizia all'orgoglio degli sconfitti. Cresciamo cavalcando la cresta dell'onda dei vincitori. Non c'è spazio, in un'era in cui la disfunzione è l'aberrazione massima del successo, per raccontare la Storia dall'altra parte della barricata. Eppure ci sono imprese figlie di un dio minore che rendono meglio di tante altre lo spirito eroico dell'uomo, che non è eroe in quanto più grande e più forte degli altri, ma lo diventa spingendosi oltre i propri limiti più evidenti.

La gioia al termine della partita con l'Estonia (Sky Sports)
Nessuno perderebbe mai del tempo a decantare uno 0-0, tanto più se il tuo avversario è tutt'altro che un gigante. Eppure, se tu sei San Marino e nasci e cresci abituandoti al sapore della sconfitta, dell'eterna sconfitta, la patta diventa la massima espressione fisica e metafisica del tuo spirito eroico. La romantica resistenza di Simoncini agli attacchi degli estoni equivale ad un'impresa che chi accetta solo i fasti della vittoria non potrà mai comprendere a fondo. Il rischio che il mastodontico peso del calcio dei turbanti, dei muscoli e dei record schiacci senza pietà il relativismo insito nel gioco è alto: nell'età in cui il football è diventato un'indice, una quota, una voce di bilancio, una pura questione numerica, un 61 rischia di scomparire come un dettaglio qualsiasi. E invece, proprio dietro al 61 si nasconde ancora una volta la magia più profonda di un gioco che non si rassegna a morire. Nel superficiale, nel frivolo, nella disfunzione si annida l'eroica favola.

61 sconfitte consecutive nelle gare di qualificazione agli Europei, 61 partite senza riuscire a strappare niente di più che qualche applauso compassionevole (ma sospinti sempre e comunque dall'allegro furore della "Brigata Mai 1 Gioia"): una stringa che pareva destinata a proseguire all'infinito, perché se sei La Serenissima il massimo che puoi aspettarti dal destino è che ti dia la possibilità di giocare a Wembley, non puoi di certo pretendere di più. Allora suda, corri, sacrifica il tuo tempo, lavora, sputa il sangue che ti ribolle dentro e non chinare la testa. Trascinati oltre la siepe.

Una pernacchia al destino e agli scommettitori senza indugio, gli eroi lo fanno per gioco, quasi per scherzo. Il dispetto alla Storia senza intoppi che qualcuno coglierà e farà proprio, l'apologia dei perdenti che scuote gli animi di chi non è nato per cucirsi sul petto maestose coccarde: ecco a voi i nuovi Superuomini , antieroe scanzonati che si fanno beffe della modernità pregna di vincenti senza espressione.

Da Simoncini a Selva, Nietzsche sarebbe fiero di voi.  

Vedi anche: LA TRACOTANTE NOTTE DEL DALL'ARA. GUALTIERI E I TRE LEONI INGLESI (http://parterrenotedicalcio.blogspot.it/2013/03/la-tracotante-notte-del-dallara.html)

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