di Gian Maria Campedelli (per seguire il blog su Facebook clicca qui)
Un movimento elegante e maestoso, incessante. Gambe forti come tronchi che percuotono l'erba, instancabilmente, un corpo fiero e mai domo, i lineamenti del viso: docili ma decisi. Chilometri e chilometri sfidati con un passo inumano, contro le clessidre dei critici e dei Signori del tempo.
lunedì 29 aprile 2013
domenica 28 aprile 2013
TORO-JUVE: LA FARFALLA PROFANATA, IL DERBY DIMENTICATO
di Gianmarco Pacione (per seguirci su Facebook clicca qui)
Il tremendo sfregio al monumento in onore di Gigi Meroni |
“FORZA JUVE”. Chissà cos’avrà pensato la farfalla granata
guardando da lassù. Codardi dissacratori. Solo l’oscurità della notte poteva
avvolgere tali esempi di spietata ignoranza. “FORZA JUVE”, sul bianco granito, sulla casa del suo mito, scritta
penosa.
“Per noi è una partita come le altre, niente di più...”,
introduceva così il derby Stephan Lichtsteiner. Nulla da invidiare allo juventino
medio. Pare annebbi il cervello la costante imbattibilità. Annebbia più di tutto il
cuore.
giovedì 25 aprile 2013
"LOCO", STANZA NUMERO 1(3). SEBASTIAN ABREU
per osservare la seconda stanza clicca QUI
la cavadinha del "loco" Abreu contro il Ghana |
Mi lascio alle spalle la Señora boliviana per eccellenza. La
route 1 trascina lontano me e lo scassato taxi che Samuel cavalca, quasi in
balia d’un fiume e della sua corrente. Abbandono la “città tra le nuvole” per
riportarmi tra gli uomini, tra i più sinceri di essi. Uno psichedelico
susseguirsi di colori e forme è l’ideale preludio alla mia meta finale.
iglesia di Laja |
Alzo lo
sguardo, “Laja, prefectura del departamento de La Paz”, sgualcito cartello,
totem solitario di modernità, snobbato dalle svogliate mucche, dagli antichi
monti. “Mira aqui, a la derecha”. Samuel mostra, orgoglioso, l’iglesia di La
Paz. Solo pietre a comporla, solo pietre ad innalzarla. Uno spettacolo di
migliaia di anni, una dichiarazione di grandezza umana. Ma non è per questo che
sono qui. A pochi metri un caseggiato, segnato dalle intemperie e da una
manutenzione rivedibile, recita “Manicomio de Laja”. È nascosto da alberi mai
potati, come un bambino che si copre con le mani il volto, pieno di vergogna,
di paura. “Si fermi Samuel, sono arrivato.”.
martedì 23 aprile 2013
LUCI A SAN SIRO: LA NOTTE DI GIACOMO CIPRIANI
Quanto può valere una notte? Chissà
quanti di noi si sono posti, una volta nella vita, un interrogativo
simile. Giacomo Cipriani forse è uno che a questa domanda non
troverà mai risposta. Il suo nome dice poco o niente a molti
distratti spettatori di questo gioco. Eppure la sua parabola
rappresenta il calcio nella sua più disarmante purezza: Dio per una
notte, esule abbandonato al proprio destino per tutto il resto della
carriera. Anni a venire bui, sfortunati, nessuna rendita per chi ha
toccato la gloria troppo presto. Quanto può valere una notte?
Giacomo Cipriani, anche se forse non saprebbe rispondere,
probabilmente a riguardo potrebbe insegnarci molto. Perché lui, Dio
di una città lo è stato proprio per una notte: intensa, viva,
surreale, commovente.
"LOCO", PAZZIA E PELOTA
Maradona e Higuita |
"Senza il condimento della follia non può esistere piacere alcuno"
Un visionario Erasmo da Rotterdam tratteggiava così, scindendo qualsiasi legame con la tradizione, uno dei maggiori tabù dell'umanità. La pazzia, l'estro che supera i limiti, l'inconsueto che diventa legge. Se avesse saputo avrebbe fatto carte false, l'intellettuale umanista, per ritrovarsi in qualche stadio, dinnanzi alla folla in delirio, alle giocate di un mago, alle azioni di un folle sul prato verde. Si sarebbe di certo esaltato in terra sudamericana, dove più si tributa, quasi sacralmente, la figura del "diverso". Terra di contraddizioni e stranezze, terra di passione e devozione. Genitrice d'unicità.
Carlos Alberto Valderrama |
"Loco", questo il nomignolo che viene, sempre, riservato a colui che meno è banale. "Loco" è un marchio indelebile, un simbolo di estremi a contatto in un'unica figura. "Loco" è fascinazione. "Loco" è il cuore battente del futbol. "Loco" è la consacrazione del non convenzionale. "Loco" è simbolo d'ispirata umanità, di talento scintillante. "Loco" è la vita fuori dal campo, lo sconosciuto e l'inflazionato.
"Loco" è la rubrica che vi proporremo nelle prossime settimane, portandovi per mano e facendovi visitare il manicomio più bello del mondo. Stanza per stanza, numero per numero, maglia per maglia. Casi unici, pazienti d'eccezione. Un viaggio tra chi, da buon sudamericano, non ha mai represso l'animo peculiare. Camice di forza, pelota che rotola. Stralci di vite mai, veramente, comprese.
Gianmarco Pacione
giovedì 11 aprile 2013
IL LEADER TRA I PALI, RI MYONG-GUK
"Ecco il sole del mattino splendere sopra l'oro e l'argento di questa terra,
Tremila leghe piene di ricchezze naturali.
Mia bella patria.
La gloria di un popolo saggio
Cresciuto in una brillante cultura
Con una storia lunga cinque millenni.
Indirizziamo devotamente i nostri corpi e menti
Per supportare in eterno questa Corea."
L'Achimun Pinnara. L'inno della mia nazione, della mia terra, dei miei avi, mio. Stringo forte i guantoni. 54331...54331 persone in piedi, in silenzio, rispettose. Come ci sono arrivato qui? Sono un signor nessuno. Eppure sotto la felpa sento, percepisco a malapena il numero stampato, il mio nome. Ri Myong-Guk, si, il portiere del Pyongyang City. Mi conoscete? Avete mai visto qualche mio intervento? Sto sudando, sto tremando.
mercoledì 10 aprile 2013
ATTACCAMENTO ALLA MAGLIA: STORIA DI UN LEGAME ETERNO
Ci sono simboli che imprimono il calcio
nella mente degli uomini: oltre al pallone stesso, supremo
protagonista dello splendido gioco, oltre alle sofferenze e alle
gioie passate, alle reti vive nella memoria, oltre alle lacrime e ai
sorrisi, l'altro grande simbolo che sublima la bellezza e la
solennità del gioco è la maglia. Il motivo è semplice: essa, a
differenza del pallone, è il più visibile ed elementare oggetto di
distinzione.
martedì 2 aprile 2013
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