striscione esposto dai ragazzi della curva ovest per il loro beniamino |
“Lupi, lupi, lupi!”. Il boato del San Vito sparge tensione e
carica agonistica in tutti i dintorni. “Nù normale e un’ per u’ figghiolu,
grazie.”. “Quanti anni ha il bambino?”. “Tredici!” risponde una voce
squillante. “Tredici ha detto. Mo’ dacc’ il biglietto ca inizia.” Francesco
prende il biglietto dalle mani del padre. Intorno a loro il sole splende senza
sosta. Novembre ’86. Tutto è dipinto di rossoblu. Posto 37, settore F,
distinti. Coordinate onnipotenti, acquolina che cresce. Posto occupato. Un
ragazzo a petto nudo, coperto solo da una sciarpa di lana pesantissima. Gli
opposti della passione. Su di essa capeggia la scritta “Alè Cosenza”. “Ja
Ciccio, mettiamoci qua.”. Francesco viene cinto dalle braccia dal padre proprio
al momento dell’ingresso delle squadre in campo. “Signor Cozza! Che ci fa
qui?”. “Salve Vincè. Ho accompagnato Ciccio…e poi ci sta lu derby”.